Nuova visione e nuova opportunità, vediamo come.
La decisione di concentrare l’edilizia pubblica in aree “definite” in programmazione urbana
configura un processo evolutivo, che di fatto negli anni ha reso la “casa in edilizia economica e
popolare” un surrogato delle case a carattere privato commerciale, mantenendo però il bagaglio
normativo d’obbligo e limitante nella fruizione e gestione. Tra l’altro a differenza di quanto avviene
in alcuni paesi Europei, dove una particolare attenzione viene riservata agli aspetti qualitativi per la
residenza per le famiglie a “basso reddito” ed economica. La fornitura di servizi nelle aree P.E.E.P.
a Roma non si è mai definitivamente concretizzata eludendo inoltre uno dei compiti più “nobili”
ovvero, favorire il consolidamento dei rapporti identitari del proprio territorio e della comunità di
appartenenza. Si registra inoltre lo “scompenso” relativo alle scelte abitative, che spingono non
solo verso un ripensamento delle soluzioni tipologiche a livello edilizio, ma anche in direzione di
una revisione corrispondente delle modalità di accesso al bene-casa da parte della fascia dei
“requisiti soggettivi”, ed all’interesse ad esercitare un diritto alla “mobilità” e gestione della propria
casa. Appare quindi chiaro che le norme e le leggi di riferimento dell’edilizia E.R.P. sono superate e
incoerenti con le dinamiche urbane di mobilità e stili di vita che ormai consolidati. Vi è la necessità
di rivedere o integrare le convenzioni in essere su P.d.Z. ancora in procinto di essere costruiti,
adeguandole a richieste di mobilità, emergenza abitativa, socialità unione con il “centro” città.
Questo processo dovrebbe passare attraverso il coinvolgimento della “sfera abitativa” in una nuova
declinazione di comunità, in cui le modalità residenziali possano costituire l’archetipo di una
iniziativa “pubblica” volta alla valorizzazione del criterio di prossimità, come nel caso dei gruppi di
acquisto solidale del car sharing, e del car pooling, riservando inoltre “cubature edlizie” a studentato
fuori sede e famiglie in presenza di persona con handicap.